Casa: tutti i bonus fiscali in scadenza

Una prima agevolazione, anche se poco conosciuta, è già scaduta. Venerdì scorso, 30 giugno — scrive Il Sole 24 Ore — si è chiusa la possibilità di acquistare case all’asta pagando solo 200 euro di imposte di registro, ipotecaria e catastale. La chance, riservata ai privati con i requisiti “prima casa”, era stata introdotta dal decreto legge sul credito cooperativo (Dl 18/2016) e prorogata di sei mesi dalla legge di Bilancio 2017. Nell’intricato mondo dei bonus fiscali sulla casa, però, ci sono altre agevolazioni – molto più popolari – in procinto di scadere il prossimo 31 dicembre. La più importante misura in scadenza a fine anno è la detrazione del 50% sul recupero edilizio fino a una spesa di 96mila euro, che interessa sia i lavori nelle singole abitazioni sia quelli in condominio (compresa in questo caso la manutenzione ordinaria, come la tinteggiatura delle parti comuni). Insieme al 50% standard scadranno anche le sue “diramazioni” riservate all’acquisto di case integralmente ristruttrate dalle imprese, all’acquisto di box auto realizzati dal costruttore e alla messa in sicurezza antisismica degli edifici nella zona di rischio 4 (la meno pericolosa). Utilizzato da oltre 320mila contribuenti nel 2016, l’ecobonus al 65% potrebbe subire un destino particolare dal 2018: eliminato per la riqualificazione delle singole unità immobiliari e già prorogato fino al 2021 per gli interventi su parti comuni condominiali. Addirittura, in quest’ultimo caso, con percentuali aumentate fino al 70 o 75% per gli interventi più complessi. Tra i bonus in scadenza — continua Il Sole 24 Ore — ce ne sono due riservati a chi acquista abitazioni efficienti (classe energetica A e B). A partire dal 1° gennaio non ci sarà più la deduzione del 20% in otto anni sul prezzo delle case comprate da dare in locazione, introdotta nel 2014 e utilizzata da pochissimi contribuenti. Come non ci sarà più – almeno a legislazione vigente – un’altra misura, molto più vantaggiosa dal punto di vista economico: la possibilità di detrarre in dieci anni dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata per acquisti di case dal costruttore. È uno sconto che dal 2016 ha aiutato tante imprese a smaltire l’invenduto di qualità e ha dato una piccola spinta anche al mercato immobiliare: facile prevedere che ne verrà chiesta a gran voce la proroga.

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